Mi chiamo Simona ho 15 anni e come molti di voi porto il corsetto. Il mio percorso da “imbustata” è cominciato circa due anni fa, più precisamente il 26 Ottobre 2017 (è una data difficile da dimenticare ormai), quando indossai il mio corsetto Lionese per la prima volta.
Ho scoperto di avere la scoliosi nel meggio 2017 quando, durante una lezione di educazione fisica, mi sono accorta che c’era qualcosa che non andava in me. Durante la corsa ho sentito un fortissimo dolore sulle spalle, mi sono fermata e ho chiesto alla mia professoressa di educazione fisica quali potessero essere le ipotetiche cause di tale dolore.
Mi ha fatto piegare in avanti e dopo vari controlli e movimenti mi ha detto che avevo una spalla più alta dell’altra.
Dopo averne parlato a lungo con i miei genitori, siamo andati in ospedale per fare una visita da un medico ortopedico. Inutile dirlo: si è rivelata catastrofica, anche per la mancata umanità da parte del dottore: secondo lui avrei dovuto portare un corsetto Milwaukee per 18 ore al giorno.
Quando ho visto la mia schiena per la prima volta in radiografia, sono rimasta sconvolta…era qualcosa che non avevo mai visto prima, mi sentivo quasi un mostro, anche perché fino ad allora
non avevo mai sentito parlare di scoliosi. Non sapevo nemmeno cosa fosse. Dopo aver compreso che comunque questo dottore non si interessava per nulla all’ impatto psicologico ( che già allora ritenevo potesse essere molto forte) che avrei ricevuto mettendomi il busto, ho deciso
insieme ai miei genitori di consultare un altro medico.
Non avrei potuto fare scelta migliore! Si è rivelato essere il medico migliore che avessi mai incontrato: sin dalla prima volta che mi ha visto si è dimostrato interessato alla mia opinione, nonostante fossi piccola.
Grazie a lui ho intrapreso il mio percorso con il busto molto più serena: mi ha prescritto un busto lionese con una sovrastruttura (collare) per poter controllare anche la parte dorso cervicale per circa 8 ore al giorno e un plantare al piede destro. Da allora sono passati ben due busti, due plantari, 2 anni e molti gradi in meno.
È inutile nascondere che l’impatto psicologico è stato comunque molto forte ma grazie all’aiuto della mia famiglia, del mio fisioterapista e del mio medico sono riuscita a superare tutto, anche se non è ancora finita. Però il momento più brutto è passato.
Sono molto fiera del mio percorso. A tutti quelli che indossano il busto o che lo indosseranno dico: indossate il busto più che potete e non saltate mai le ore prescritte dal vostro medico! E’ grazie anche al mio indossare il busto anche più del dovuto che ora sono migliorata tanto. Forse è strano e raro da dire ma sapete cosa voglio diventare da grande? Un medico ortopedico.
Quando ieri alla visita l’ho detto al mio medico è rimasto sorpreso. Eppure è così: è stato talmente umano con me che mi ha fatto appassionare anche della mia “malattia”, pensate un pò! Cercate un medico che sia competente e che, soprattutto, vi tratti come essere umano e non come cavie da laboratorio su cui lavorare solo fisicamente. Un giorno voglio aiutare le persone a superare quello
che ho passato e sto passando io, sono certa che ne sarei fiera.
Scusate il lungo messaggio ma , dopo anni in cui leggo questo blog per risollevarmi in momenti di debolezza, ho voluto condividere la mia storia così che io possa dare (speriamo) forza ad altre persone, proprio come voi medici avete dato a me con le vostre risposte in queste pagine!