In questo anno di pandemia molto è cambiato nelle nostre abitudini quotidiane e nel modo in cui lavoriamo. Qualcosa anche nella maniera in cui curiamo i pazienti. Abbiamo dovuto adattarci per trarre opportunità dalle difficoltà. In Isico lo abbiamo fatto fin dall’inizio, superando la prima fase delle chiusure grazie alla modalità on line di visite e trattamenti fisioterapici.
E’ stato un modo per non lasciare soli i nostri pazienti e non disperdere gli sforzi fatti, un modo che a distanza di tempo è diventato parte integrante della nostra proposta terapeutica.
Abbiamo imparato molto e questo si è tradotto anche nella ricerca, appena pubblicata dalla rivista Spine Journal, ” Lessons learned in two months of exclusive application of telephysiotherapy instead of classical physiotherapy during the lockdown in Italy” .
“I dati attuali sulla telemedicina si riferiscono principalmente a interventi che non richiedono approcci pratici – spiega Michele Romano, direttore Fisioterapia Isico e autore della ricerca – La pandemia ha offerto una spinta improvvisa alla telemedicina: quali lezioni possiamo apprendere sulla Telefisioterapia dopo diversi mesi di esperienza? Proprio per rispondere in parte a questa domanda condividiamo l’esperienza fatta in Isico da 38 fisioterapisti dal 16 marzo all’11 maggio”.
E’ stato fondamentale nella prima fase che i pazienti accettassero la telefisioterapia. Di solito le agende sono gestite dal servizio di prenotazione dell’Istituto, ma dopo le prime telefonate è apparso chiaro che questo cambiamento, insolito e inaspettato, non poteva essere proposto solo dalla segreteria. Di conseguenza, è stato lo stesso fisioterapista a chiamare il paziente e a proporlo, così da rispondere con professionalità a tutti i dubbi.
Come ci si è organizzati per poter effettuare i trattamenti fisioterapici in modalità on line?
“Per ogni seduta di fisioterapia viene richiesto il coinvolgimento dei caregiver e delle famiglie, inoltre si utilizza un’app gratuita per la videocomunicazione criptata (Skype o Meet) – spiega Romano – I risultati della valutazione, raccolti in autonomia dai pazienti con l’aiuto dei caregiver, sono inviati prima della sessione per compilare il modulo di valutazione. Un caregiver è presente durante la seduta, con una telecamera per filmare il paziente, per aiutare a correggere gli errori e per osservare la corretta esecuzione di esercizi specifici; un secondo dispositivo è utilizzato per registrare gli esercizi nella App di Isico”.
Durante il periodo di lockdown, sono state fatte 2239 sedute di telefisioterapia; dopo il lockdown il 10% delle sedute totali è stato comunque eseguito in modalità on line.
“I pazienti e le loro famiglie non si sono sentiti in questo modo abbandonati – continua Romano – il sistema ha funzionato e ora questo strumento così immediato è disponibile per tutti”.
Ovviamente ci sono stati dei limiti e difficoltà durante le sedute, ma la maggior parte dei fisioterapisti e dei pazienti è d’accordo nel dire che questo approccio è perfetto in una condizione di emergenza, anche se non può sostituire le tradizionali sessioni di fisioterapia in presenza.
“Eppure abbiamo riscontrato – conclude Romano – che c’è una fascia di pazienti che ha scoperto la telemedicina e continua ad usarla anche ora,un’opportunità in più che in Isico abbiamo deciso di offrire anche in futuro ai pazienti a fianco di visite e trattamenti in presenza”.