Bloccati a una scrivania che spesso non garantisce posizioni ergonomiche o congeniali, costretti per ore davanti a un pc, in smartworking o didattica a distanza. Le famiglie italiane si sono reinventate gli spazi in questi mesi faticosi, spazi che spesso non ci sono quando si convive in più persone fra le mura di casa, tanto che i dati dicono che una famiglia su tre non è attrezzata per svariati motivi, dalla connessione ballerina agli strumenti tecnologici, alla seduta, fino alla scrivania stessa. Certo, in questo periodo di pandemia, lo smartworking è un’opportunità per poter proseguire da casa la propria attività professionale, così come la didattica a distanza ha potuto, in parte, tenere un filo con i nostri bambini e ragazzi, lontani dai banchi di scuola.
E’ però anche vero che sia sul fronte psicologico, come carico di stress, sia su quello fisico in tanti stanno sperimentando non solo le gioie ma anche i dolori dello smartworking, sommati alla chiusura delle attività sportive e palestre. Niente auto, treno, code al mattino, più tempo per se stessi e quell’agilità che da anni in tanti abbiamo invocato; dall’altra parte il rischio di prolungare il tempo dinanzi al pc, in posture poco corrette. Certo, un po’ come avveniva in ufficio, ma con l’aggravante di muoversi ancora meno.
“Proprio in questi giorni sono uscite le Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – spiega Alessandra Negrini, fisioterapista di Isico – perfettamente in sintonia con quanto scritto in quelle del 2010, si raccomanda a tutti gli adulti dai 150 ai 300 minuti di attività fisica di moderata intensità, o dai 75 ai 150 minuti di attività fisica di vigorosa intensità, o una combinazione equivalente di attività fisica aerobica di moderata intensità e di vigorosa intensità, a settimana. Bambini ed adolescenti dovrebbero praticare una media di un’ora al giorno di attività fisica aerobica di intensità da moderata a vigorosa durante la settimana perché fornisce benefici per la salute. Inoltre, si raccomanda un’attività regolare di rafforzamento muscolare per tutte le fasce d’età. Infine, viene ricordata la necessità di ridurre il più possibile i comportamenti sedentari per tutti, anche se secondo i dati attuali non siamo ancora in grado di quantificare una soglia di comportamento sedentario”.
Anche i ragazzi sono spesso costretti a ore e ore davanti al pc, per poi passare sui libri a studiare e a fare i compiti. La didattica a distanza per gli adolescenti, così come lo smart working per gli adulti, potrebbe creare un aumento di dolori diffusi alla colonna. “Il consiglio è quello di chiedere ai ragazzi di mantenersi attivi – spiega Martina Poggio, fisioterapista di Isico – in questo momento i più fortunati continuano a fare attività sportive, ma la maggior parte svolge una vita molto sedentaria. Ecco allora che ogni occasione va sfruttata il più possibile per metterci in movimento. Nel cambio ora può essere utile alzarsi, come si fa a scuola, oppure al pomeriggio intervallare i compiti con qualche camminata per casa. In ISICO abbiamo cercato diverse APP da consigliare ai pazienti per continuare a fare degli allenamenti anche a casa, che possono essere molto utili in questo periodo”.
La cosa più difficile è continuare a mantenersi in movimento, ma soprattutto ricordarsi di farlo. Mettiamo allora qualche sveglia sul cellulare o dei post-it che possano ricordare di muoversi. “Per i ragazzi si potrebbe anche proporre di ripetere la lezione camminando per casa, oppure di studiare a pancia in giù sul letto – continua Poggio – In tal modo non si mantiene sempre la posizione seduta”.
Una delle parti del nostro corpo che più soffre davanti al pc è il collo, provocandoci una fastidiosa cervicalgia. Il “dolore al collo” si definisce come dolore, tensione muscolare e rigidità a livello della parte superiore della colonna vertebrale, il tratto cervicale, con possibili irradiazioni al capo, generando mal di testa, e/o alle spalle e agli arti superiori.
La cervicalgia è uno dei più comuni problemi di salute, tanto che ogni anno fino al 71.5 della popolazione ne soffre.
“Per lo più la cervicalgia è aspecifica – spiega la dott.ssa Sabrina Donzelli, fisiatra di Isico – questo significa che viene causata da sedentarietà, debolezza muscolare, posizioni sbagliate o anche posture giuste, ma che vengono mantenute troppo a lungo: non siamo ‘disegnati’ per stare fermi e anche la posizione più corretta comporta conseguenze negative, se protratta per ore e ore».
La categoria più a rischio? I lavoratori con prevalente attività di ufficio e ampio utilizzo del pc, ma in questo periodo sta diventando un problema anche per i più giovani: “Stiamo riscontrando un incremento delle richieste di aiuto per giovanissimi che accusano dolori al collo o alla schiena – continua la dott.ssa Donzelli – La sedentarietà nei ragazzi è particolarmente negativa perché il loro corpo è in fase di sviluppo e accanto alla crescita dello scheletro è indispensabile che si accresca la muscolatura necessaria a sostenerlo, altrimenti ci si affaccia in età adulta con muscoli “da bambino” e di conseguenza si è più esposti a possibili patologie, dal mal di schiena alla cervicalgia”.
Lo smartworking per essere davvero smart non dovrebbe essere vincolato da orari ma dagli obiettivi pattuiti tra datore di lavoro e dipendente. “Quello che stiamo facendo da marzo, quindi, non è davvero smartworking ma telelavoro visto che abbiamo semplicemente trasferito l’ufficio tra le mura domestiche -commenta la dott.ssa Irene Ferrario, psicologa di Isico – Questo ci ha obbligati a rinegoziare improvvisamente i rapporti tra lavoro, famiglia e tempo libero con il risultato che non tutti sono riusciti a trovare un nuovo equilibrio soddisfacente. Lavorare da casa confonde gli spazi professionali e privati, il rischio è di lavorare più ore del solito presi dall’ansia di dover essere sempre disponibili. La pressione ad essere sempre reperibili può portare le persone a lavorare anche nei giorni di malattia o a non prendere giorni di ferie con conseguente aumento di stanchezza mentale e finisca, stress, ansia. Anche la solitudine e la mancanza della socialità con i colleghi impattano negativamente sulla nostra salute mentale. Non dimentichiamoci, infine, dei conseguenze della sedentarietà; la mancanza di movimento, infatti, non ha ripercussioni solo sulla salute fisica con aumento dell’incidenza di dolori al collo e alla schiena”.
Fare attività fisica fa bene anche all’umore e ci permette di staccare dal lavoro ritrovando del tempo da dedicare a noi stessi.
Oltre all’attività fisica e al movimento da ricercare il più possibile, come possiamo rendere la nostra postazione lavorativa smart funzionale alla nostra schiena?
Ecco 4 consigli smart
– Utilizzare un supporto sotto il pc portatile in modo da avere il più possibile lo sguardo perpendicolare allo schermo (posizionamento corretto del rachide cervicale) e non rivolto verso il basso (conseguente flessione del capo e cifotizzazione del tratto cervicale).
– Posizionare mouse e tastiera in linea con il display, nell’eventualità di un pc fisso, in modo da evitare eccessive e ripetute rotazioni del capo.
– Mouse e tastiera vanno posti in modo da poter appoggiare entrambi gli avambracci al piano, scaricando il peso degli arti superiori e allentando la tensione a livello delle spalle. Anche l’altezza del tavolo e della sedia sono importanti, per non incurvarsi troppo in avanti.
– Evitare l’assoluta sedentarietà alzandosi periodicamente dalla postazione di lavoro.
Sfruttiamo poi il tempo che lo smartworking ci regala e pratichiamo attività sportiva. E ricordiamo di utilizzare i momenti di pausa per tenere in movimento il nostro collo.
Come? Prova questi esercizi
Cosa fare se il dolore non se ne va?
“Bisogna rivolgersi a uno specialista medico per una valutazione clinica e successivamente serve l’impostazione di un piano riabilitativo personalizzato con un fisioterapista – puntualizza Giulia Fregna, fisioterapista di Isico – L’intervento fisioterapico sarà volto al trattamento delle conseguenze derivanti dal dolore al collo, tra le quali contratture e debolezza muscolare attraverso trattamenti manuali ed esercizi specifici. In Isico, noi fisioterapisti ci occupiamo insieme dell’individuazione di esercizi personalizzati”.
L’obiettivo del nostro team riabilitativo è permettere al paziente una ripresa graduale, impostando con lui una postura corretta, imprescindibile requisito per una buona qualità della vita.
Il paziente seguito da Isico esegue successivamente autonomamente il proprio piano terapeutico di esercizi specifici e auto-trattamenti. Ovviamente resta fondamentale svolgere attività fisica, con particolare attenzione agli arti superiori, con costanza per prevenire il dolore al collo.