Esiste una correlazione possibile fra scoliosi, gradi di curva e crescita staturale? Ossia vi è una relazione, per quanto approssimativa, che leghi il numero di gradi Cobb con i cm persi in altezza?
Nella riviste scientifiche internazionali sono state pubblicate alcune formule matematiche con le quali calcolare i centimetri persi a causa della/e curvatura/e scoliotica/che della colonna vertebrale.
Questi calcoli tengono conto anche dei rapporti tra l’altezza in posizione seduta (tronco e testa) e l’altezza in piedi.
Gli studi pubblicati su questo argomento hanno valutato popolazioni di soggetti con scoliosi (numero di soggetti arruolati compreso tra 140 e le 1500) e hanno riportato una perdita media di altezza di 3,38 cm per le femmine e 2,86 cm per i maschi.
Le formule che permettono di ottenere la stima più valida della perdita staturale sono quelle di Kono e di Stokes. Secondo tali formule una curva scoliotica di 80° comporterebbe una perdita di altezza compresa tra i 3,5 e i 5,5 cm, mentre una curva scoliotica di 100° comporterebbe una perdita di altezza compresa tra i 4,5 e gli 8,5 cm. Le due formule riportano stime differenti tanto più la curva scoliotica è grande, ma per curve più piccole i risultati sono sovrapponibili.
“Spesso pazienti con curve gravi – spiega la dott.ssa Francesca Di Felice, fisiatra specialista di Isico – rivolgono la stessa domanda sull’altezza ai chirurghi, ma in termini di guadagno: “quanti centimetri d’altezza guadagnerò con l’intervento chirurgico?”. In questi casi la risposta è più incerta, perché sono troppi i fattori coinvolti, tanti da rendere inaffidabile una previsione pre-operatoria di questo tipo”.
E quando si invecchia, con la complessiva degenerazione del corpo umano, si rischia con una scoliosi sotto i 30° di peggiorare ed essere uno di quegli anziani piegati in avanti col bastone?
“Non si può che essere generici nella risposta – continua la dott.ssa Di Felice- con curve di circa 30° a fine crescita i rischi di peggioramento, per i decenni di vita futura, sono molto bassi. E' come se con il colesterolo leggermente alto o la pressione alta qualcuno chiedesse: avrò un infarto tra qualche decennio? Alti livelli di colesterolo, ipertensione arteriosa sistemica, sedentarietà e altro si associano ad un più elevato rischio cardiovascolare…ma tradurre le stime dei rischi associati a una patologia in una previsione chiara sul singolo individuo non è possibile. In termini preventivi, per gli adulti con curve scoliotiche fino a 30°, è consigliabile un'attività fisica regolare, per mantenere una buona tonicità generale, in grado di contrastare l'effetto di chiusura/peggioramento che la gravità avrebbe negli anni sulla curva”.