E ancora una volta il vincitore è… Isico! Per il quinto anno consecutivo il nostro Istituto si aggiudica il SOSORT Award, il premio più prestigioso per chi si occupa di trattamento riabilitativo della colonna, con una ricerca, innovativa e attuale, focalizzata sull’Intelligenza Artificiale.
La ricerca premiata è Developing a new tool for scoliosis screening in a tertiary specialistic setting using artificial intelligence: a retrospective study on 10,813 patients, uno degli otto studi Isico presentati alla conferenza Sosort, svoltasi a Melbourne, in Australia, a maggio.
Sono sempre più numerose le evidenze a sostegno negli ultimi anni dell’efficacia del trattamento conservativo (ad es. esercizi, corsetti morbidi e rigidi) per la scoliosi idiopatica adolescenziale (AIS), tanto che trattare in maniera conservativa una colonna scheletricamente immatura è di sicuro più efficace e permette risultati migliori. Questo però significa effettuare uno screening della scoliosi preciso, precoce e sensibile che spesso comporta il ricorso a radiografie. Cosa si può fare per diminuirle e effettuare comunque lo screening?
“Mentre il miglioramento tecnologico ha portato negli ultimi anni a ridurre il dosaggio di radiazioni all’esame radiografico, non è possibile annullare il rischio di cancro a lungo termine per effetto stocastico delle radiazioni, anche a basse radiazioni di dosaggio – spiega il dott. Francesco Negrini, fisiatra specialista di Isico e autore della ricerca vincitrice – Ecco perché abbiamo voluto analizzare se l’aggiunta di altri parametri clinici veloci e affidabili all’angolo di rotazione del tronco (ATR°) può migliorare in termini di sensibilità e specificità lo screening della scoliosi, riducendo l’utilizzo di radiografie ai soli casi indispensabili”.
Come è stato svolta la ricerca? I ricercatori hanno preso in considerazione 10.813 pazienti tra i 4 ei 18 anni che sono stati sottoposti a valutazione clinica e radiologica per la scoliosi in una clinica terziaria specializzata in deformità vertebrali. Dopo aver escluso i pazienti che indossavano il tutore, avevano la scoliosi secondaria o non avevano alcun gibbo, sono stati analizzati 7.378 casi. Successivamente sono stati considerati ATR°, gibbo (mm), asimmetria visibile di vita, scapole e spalle, familiarità, sesso, BMI, età, menarca (sì/no), localizzazione della curva. “A questo punto abbiamo utilizzato degli avanzati metodi di analisi con l’utilizzo di intelligenza artificiale per cercare di creare un modello che ci permetta di selezionare con accuratezza su che casi sia necessario effettuare radiografie – continua il dott. Negrini – è stato allora rilevato che ATR°, gibba (mm) e asimmetria visibile della vita erano i parametri più importanti per classificare correttamente l’angolo di Cobb dalla visita clinica”.
Attraverso la collaborazione con ingegneri di Zurigo Isico ha potuto fare ricorso a degli avanzati metodi di analisi con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per cercare di creare un modello che permetta di selezionare con accuratezza su che casi sia necessario effettuare radiografie.
“Una collaborazione internazionale che ha permesso di ricorrere a tecnologie non prettamente del nostro campo. Si tratta di sicuro di un bel lavoro per cui sono molto soddisfatto – conclude il dott. Negrini – la vittoria riconferma la validità e l’eccellenza dell’impegno scientifico di Isico, permettendoci nel prossimo futuro di ridurre il numero dei raggi con una minore prescrizione di radiografie per i pazienti”.