Come trattare un mal di schiena nella parte bassa della schiena (lombalgia cronica) che ci perseguita da mesi? Sappiamo, dati e linee guida alla mano, che il trattamento migliore è l’esercizio fisico, più efficace delle terapie passive, come quelle fisiche (tecar, tens, ionoforesi..), il massaggio o l’applicazione del caldo e del freddo (1,2).
Bene, data la premessa, c’è però da rispondere a una domanda: quale esercizio consigliare in caso di mal di schiena? Meglio rinforzare la muscolatura o meglio allungarla? “Verificare quali tipologie di esercizi sono più utili rispetto ad altre non è mai troppo facile – spiega la nostra fisioterapista, Martina Poggio – perché spesso negli studi pubblicati si parla di dosaggi diversi, oppure vengono applicati più interventi insieme, senza poi considerare che la situazione clinica varia da paziente a paziente”.
Fra le attività fisiche spesso spunta come utile lo stretching, ossia l’allungamento muscolare. Vero o falso? Di recente sono stati pubblicate diverse ricerche, concordanti tra loro, in cui sembrerebbe che lo stretching non sia efficace nel ridurre la lombalgia.
“Spesso il paziente stesso afferma di trovare lo stretching un esercizio piacevole, da fare in autonomia, in grado di ridurre il dolore – continua Poggio – ma questo beneficio non sembrerebbe essere duraturo nel tempo o comunque efficace per la lombalgia”.
Si potrebbe allora dire che in caso di lombalgia non è indicato concentrarsi unicamente sull’eseguire tanto stretching. Alcuni esercizi di allungamento si potrebbero anche inserire, a patto però che non sottraggano tempo ad attività di allenamento che hanno benefici più consistenti per la salute (1,2,3).
Cerchiamo allora di capire, con l’aiuto della nostra fisioterapista, come agisce lo stretching sui nostri muscoli. Il termine stretching significa “stiramento”, e ha come obiettivo fondamentale l’aumento o il mantenimento della estensibilità muscolare. Tramite esercizi di questo tipo si agisce sull’elasticità e sulla contrattilità muscolare, per cui vengono interessate tutte le caratteristiche biomeccaniche del muscolo.
Cosa succede quando vogliamo fare un allungamento ma riusciamo ad arrivare fino ad un certo punto e poi il corpo si rifiuta di andare oltre?
A breve termine, attraverso l’allungamento, riusciamo a migliorare l’estensibilità o deformabilità del muscolo, raggiungendo un maggiore movimento e modificando le proprietà intrinseche (viscoelastiche) del muscolo stesso. A lungo termine, i muscoli però non diventano ‘più lunghi’, ma aumenta la “tolleranza del muscolo”. In altre parole, la maggior possibilità di movimento è perché al muscolo dà meno fastidio essere allungato: viene attivato un po’ più tardi il riflesso di stiramento, un meccanismo di sicurezza che parte quando si allunga un muscolo fino a un certo punto e serve per proteggere da lesioni potenziali. Infatti, in certi studi, viene sottolineato come elevati livelli di flessibilità potrebbero aumentare il rischio di infortuni. Ad esempio, nei ballerini, l’aumento del movimento degli arti inferiori o “ipermobilità” aumenta il rischio di lesioni ed è per questo che associano un’intensa attività di rinforzo e di stabilizzazione.
Alcuni autori sottolineano che la stessa flessibilità può essere mantenuta o migliorata con modalità di esercizio che portano a benefici per la salute più consistenti rispetto allo stretching. Ad esempio, per quanto possa sembrare assurdo, l’allenamento con esercizi mirati al rinforzo muscolare migliora la flessibilità dei muscoli coinvolti.
Quando è meglio inserire esercizi di stretching durante un allenamento per chi non ha dolore? La nostra fisioterapista spiega che “lo stiramento inserito prima, durante o dopo l’allenamento non riduce l’indolenzimento muscolare ritardato” (quel dolorino che insorge ai muscoli dopo un allenamento). Inoltre, non c’è nessuna evidenza che lo stretching prima dell’allenamento riduce il rischio di lesione. Al contrario l’allenamento della forza riduce gli infortuni sportivi a meno di un terzo (3).
L’allungamento muscolare può essere raggiunto in due modalità: stretching statico e dinamico.
Lo stretching dinamico consiste nell’allungamento di gruppi muscolari attraverso il movimento oscillatorio dei segmenti scheletrici (braccia o gambe) a velocità che può essere bassa, media o elevata. E’ quindi un vero e proprio movimento, come dice la parola stessa. Lo stretching statico consiste nel mantenere l’allungamento della muscolatura per periodi più o meno prolungati.
Recenti studi sugli esercizi di stretching della muscolatura posteriore della coscia (ischiocrurali) hanno evidenziato che un programma di stretching statico riduce in maniera significativa il picco di forza eccentrica e la distanza nel test di salto triplo, in soggetti adulti sani. Un programma di stretching dinamico, invece, non influisce sul picco di forza eccentrica e sulla performance del soggetto. Quindi anche questi dati suggeriscono di utilizzare grande cautela nel prescrivere stretching statico con l’intento di aumentare la performance di un soggetto e, indirettamente, per prevenire infortuni muscolari (4).
In conclusione, in letteratura viene evidenziato che l’esercizio fisico è efficace per il trattamento della lombalgia cronica.
Quali esercizi allora proporre? “Per ora, in base ai dati raccolti e dimostrati, esercizi come il pilates la stabilizzazione e il controllo motorio, la terapia mcKenzie, l’allenamento della resistenza, l’allenamento aerobico e il ripristino funzionale sono i trattamenti più efficaci per ridurre l’intensità del dolore e le limitazioni funzionali – conclude Poggio – Tuttavia le persone con lombalgia cronica dovrebbero essere incoraggiate a eseguire l’esercizio che preferiscono per promuovere l’aderenza al trattamento” (1,2). Al nostro istituto accedono spesso pazienti con lombalgia cronica e viene spiegata loro l’importanza del lavoro con gli esercizi attivi, perché è la terapia che ha dimostrato maggiore efficacia scientifica nel lungo periodo. Cerchiamo di documentarci leggendo gli articoli più aggiornati, perché fare esercizio non è tutto uguale. Per quanto siamo consapevoli della difficoltà di fare studi in questo ambito, visto che spesso vengono combinati più trattamenti insieme, per la prima volta, però, sembrerebbe esserci concordanza che lo stretching e lo stiramento non sono una buona scelta come terapia per un lombalgico cronico per ottenere risultati duraturi nel tempo.
- Hayden JA, Ellis J, Ogilvie R, Stewart SA, Bagg MK, Stanojevic S, Yamato TP, Saragiotto BT. Some types of exercise are more effective than others in people with chronic low back pain: a network meta-analysis. J Physiother. 2021 Oct.
2. Owen PJ, Miller CT, Mundell NL, Verswijveren SJJM, Tagliaferri SD, Brisby H, Bowe SJ, Belavy DL. Which specific modes of exercise training are most effective for treating low back pain? Network meta-analysis. Br J Sports Med. 2020 Nov.
3. Nuzzo JL. The Case for Retiring Flexibility as a Major Component of Physical Fitness. Sports Med. 2020 May.