Oggi si parla di 5-6 adolescenti su 10 che hanno sperimentato il mal di schiena. La percentuale di mal di schiena riferita dagli adulti (8 persone su 10) sembra che si raggiunga tra i 16 ed i 18 anni. Teniamo conto che si tratta di un mal di schiena non grave, di cui spesso ci si dimentica.
Come intervenire
I primi a intervenire saranno i genitori che, nel caso si tratti di un singolo evento saltuario, devono sedare i timori del bambino e non accentuarli. Se il mal di schiena si ripresenta o se non passa, invece, i genitori devono portare il figlio dal pediatra che provvederà a una prima visita e, se lo riterrà necessario, invierà da uno specialista della colonna vertebrale (non tutti i fisiatri/ortopedici lo sono).
Lo specialista farà una visita e, solo se da questa verranno dei segnali indicativi, provvederà ad esami specialistici che potranno andare dalla radiografia della colonna in toto, a quella della sola colonna lombare (sempre in piedi), ad esami del sangue o, più raramente, TAC e Risonanza Magnetica: qui trovi maggiori informazioni in merito allo screening, quando farlo e come funziona
Nella maggior parte dei casi si tratterà di un mal di schiena senza causa grave sottostante, del tutto analogo a quello degli adulti, e da trattare nello stesso modo (consigli, educazione) con solo una maggiore accentuazione sulla ginnastica di miglioramento del controllo della colonna (perché nell’adolescente il rapido sviluppo corporeo porta spesso a difficoltà di controllo della colonna vertebrale).
Nel raro caso che si tratti invece di un mal di schiena con cause specifiche precise, allora si dovranno prendere i provvedimenti del caso.
Anche sul fronte dello sport è necessario un confronto con lo specialista di riferimento, perché, ad esempio, non è vero che il nuoto risolva tutti i problemi della schiena (anzi spesso è il contrario), né che gli sport asimmetrici come il tennis o quelli di impatto come pallavolo e pallacanestro vadano evitati.
Tuteliamo la schiena dei nostri figli
La prima prevenzione del mal di schiena comune è legata al movimento, all’attività fisica fatta in modo molto regolare e continuativo, in modo da consentire al corpo di crescere in modo armonico.
Un secondo elemento è dato dal controllo del proprio corpo nella quotidianità, con buone posture corrette, cambiando spesso posizione e muovendosi il più possibile. Quindi, gli stessi principi degli adulti, ma anche qui con maggiore importanza del movimento, perché il ragazzo sta crescendo e, come cresce la conoscenza di sé attraverso le esperienze che vengono condotte, come cresce la cultura studiando, così deve crescere anche la conoscenza del proprio corpo attraverso il movimento, l’unico strumento che consente di migliorare il nostro fisico.