Spesso i pazienti lamentano dolori soggettivamente associati al variare delle stagioni. La cervicalgia, ossia quel dolore al collo con possibile irradiazione fino a una o entrambe le spalle, è una delle patologie più diffuse. Riguarda la cervicale, la zona della nostra colonna vertebrale che dalla base cranica arriva fino alla 7° vertebra, indicativamente sulla linea delle spalle: sono diversi i muscoli che interagiscono con questa regione e che possono concorrere a creare dei piccoli fastidi o dolori persistenti.
“”Certo affermare che il freddo, come condizione climatica, sia causa di insorgenza di dolore al collo è eccessivamente azzardato, nonostante i cambi di temperatura, il passaggio da caldo a freddo possano mettere sotto stress il nostro organismo comportando un irrigidimento di certe zone muscolari – spiega Massimiliano Vanossi, fisioterapista di Isico – Diverso è invece sostenere che il caldo possa avere un effetto benefico, nel caso in cui si soffra di tale sintomo. In questo caso tenere la cervicale al caldo, anche solo semplicemente coprendola di più con una sciarpa di lana, dà sicuramente un beneficio al sintomo dolorifico e ne aiuta la gestione””.
La maggioranza delle cervicalgie di cui soffrono i pazienti può essere definita “acuta e aspecifica”.
Acuta nel senso che dura qualche giorno, dopo di che si risolve spontaneamente senza la necessità di un specifico intervento terapeutico. Aspecifica: è difficile capire quale tra le molte possibili cause è la responsabile dell’insorgenza del dolore.
Molti soggetti che soffrono di questa condizione applicano la strategia del “wait and see”, ossia “aspetto e vedo se passa”, e attribuiscono come principale causa del loro dolore al collo “il freddo del cambio di stagione dall’autunno all’inverno” oppure in estate “il colpo d’aria dovuto all’aria condizionata”.
Queste due condizioni sono dei possibili fattori di rischio all’insorgenza del sintomo, ma sicuramente non i soli. Ci sono altre condizioni che possono contribuire: dalla sedentarietà, intesa come poco movimento al sovraccarico funzionale muscolare, dalla ripetibilità dei gesti agli stress eccessivi a livello emotivo.
Ovviamente queste sono condizioni che possono favorire l’insorgenza della cervicalgia, ma non sono in senso assoluto cause del dolore al collo.
E quando la cervicalgia compare come tenere sotto controllo il dolore?
“”I sintomi della cervicalgia aspecifica di recente insorgenza (dolore presente da pochi giorni a meno di tre mesi) possono essere gestiti, con il miglior rapporto costi-benefici, dai farmaci antidolorifici e/o antinfiammatori assunti per bocca o applicati localmente con pomate o cerotti – spiega la dott.ssa Francesca Di Felice, fisiatra di Isico – Nel momento della visita, se il medico riscontra contratture dei muscoli del collo, può prescrivere anche stretching, terapia manuale o terapie fisiche, molte delle quali arrecano benefici sfruttando gli effetti positivi del calore (vasodilatazione, aumento del drenaggio linfatico e del microcircolo, aumento della soglia di percezione del dolore) come nel caso di infrarossi, diatermia e laserterapia””.
E se la cervicalgia è cronica, ossia dura da più di tre mesi? “”In questo caso – conclude la dott.ssa Di Felice – il trattamento dello specialista si basa sulla associazione di terapia cognitivo-comportamentale e di esercizi fisioterapici specifici””.