Cattive posture: il prof. Negrini spiega come evitare dolori e disturbi

Cattive posture: il prof. Negrini spiega come evitare dolori e disturbi

Non aderire a una postura rigida e perfetta”, ma riconoscere una postura scorretta e intervenire cambiando posizione frequentemente, integrando piccoli movimenti nella routine quotidiana. Questo è il primo consiglio del professor Stefano Negrini, fisiatra e direttore scientifico di ISICO, per combattere le cattive posture.

Adottare strategie di movimento regolari è cruciale non solo per prevenire il mal di schiena, ma anche per evitare condizioni più gravi legate alla sedentarietà. Studi recenti confermano che bastano 20 minuti di camminata al giorno per ridurre significativamente il rischio di eventi cardiaci.

1) Prof. Negrini, quali sono le patologie posturali più comuni?
Scoliosi, dorso curvo (ipercifosi) e la postura flessa dell’anziano. La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale caratterizzata da una deviazione laterale associata a rotazione delle vertebre. Lipercifosi, invece, è laccentuazione della curvatura dorsale, che si nota spesso quando il soggetto non riesce a toccare la parete con la nuca, ma solo con il vertice del capo. La postura flessa dellanziano è caratterizzata da un’eccessiva inclinazione in avanti.
Una postura scorretta può, inoltre, peggiorare patologie preesistenti aumentando il rischio di dolori muscolari e articolari.

2) Come possiamo riconoscere difetti posturali anche a casa?
Detto che è sempre fondamentale una visita medica accurata, ecco cosa possiamo osservare rapidamente da soli:

  • Scoliosi: osservare unasimmetria piegandosi in avanti o una protuberanza su un lato della schiena.
  • Ipercifosi: verificare il contatto con una parete; se la nuca non tocca, ma solo il vertice del capo, potrebbe esserci una curvatura eccessiva.
  • Postura flessa nellanziano: inclinazione marcata in avanti.

3) A proposito di esami diagnostici, quali sono i più indicati?
La visita è il cardine essenziale e conta più di qualunque esame. Gli esami, infatti, possono talvolta essere dannosi da diversi punti di vista: radiografie inutili, referti che preoccupano anziché aiutare, o la scoperta di anomalie che non sono correlate al problema. Gli esami devono essere prescritti solo se c’è un sospetto preciso da parte del medico dopo una visita e una raccolta di informazioni. Nella maggior parte dei casi, però, non sono necessari.
Lesame più indicato per valutare le condizioni posturali è la radiografia EOS, che fornisce immagini dettagliate riducendo lesposizione alle radiazioni.

4) Prof. Negrini, come possiamo distinguere tra una postura corretta e una scorretta, soprattutto quando si parla di tempo trascorso seduti?
Una postura corretta non è statica o perfetta. La chiave è riconoscere che la postura deve essere funzionale e adattarsi alle esigenze del corpo durante la giornata. La postura seduta prolungata, specie se associata alluso di smartphone, può portare la colonna a perdere la sua naturale forma a ‘S’, trasformandola in una ‘C’ simile a quella dei primati.
Questo aumento del carico sulle aree specifiche della colonna può causare dolori e problemi a lungo termine, ma la postura corretta è quella che cambia frequentemente, non quella che rimane rigida.

5) Per quanto riguarda il movimento, quanto è importante integrare piccole pause attive nella nostra routine quotidiana, e che tipo di attività sono più efficaci per prevenire danni a lungo termine?
Le pause attive sono fondamentali. Non è tanto la postura in sé, ma limmobilità prolungata che crea i danni. Piccole attività come camminare per 20 minuti al giorno, alzarsi frequentemente, o fare esercizi di stretching e mobilità possono ridurre significativamente il rischio di dolori muscolari e articolari. Inoltre, queste attività hanno effetti positivi anche sulla salute cardiovascolare, riducendo il rischio di malattie cardiache.
Il movimento regolare è la chiave per prevenire danni a lungo termine e migliorare il benessere generale. In caso di disturbi prolungati, un approccio multidisciplinare che combini fisioterapia, esercizi mirati e, in alcuni casi, supporti ortopedici è il percorso terapeutico da seguire.

6) In sintesi, qual è il suo messaggio conclusivo?
La postura è il risultato di un equilibrio dinamico che dipende dallinterazione di diversi fattori. Una diagnosi corretta e un trattamento mirato sono essenziali per prevenire complicanze a lungo termine.

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