Non è solo questione di quante ore si indossa il corsetto, ma anche di quanto si è costanti nel rispettare la prescrizione. Prendiamo Marco e Ginevra. Entrambi hanno una scoliosi idiopatica, sono seguiti dagli specialisti di Isico e indossano un corsetto Sforzesco per 20 e 23 ore al giorno. Marco rispetta la prescrizione di indossamento ma è discontinuo nelle ore prescritte: alcune volte lo indossa per le 20 prescritte, altre per 10, altre per 22. Ginevra invece rispetta con regolarità le 23 ore quotidiane, questo le permette di avere risultati migliori ed evitare di andare incontro a peggioramenti.
Lo dimostra il nostro studio Consistent and regular daily wearing improve bracing results: a case-control study appena pubblicato sulla rivista Scoliosis and Spinal Disorders.
Lo studio ha preso in considerazione 168 pazienti, che portano il corsetto tra le 18 e le 23 ore per giorno, divisi in base alla compliance alta, media o bassa e classificati in base alla costanza o incostanza nell'indossamento. I dati sono stati raccolti attraverso l'utilizzo di Thermobrace, un sensore di temperatura che viene applicato al corsetto per monitorarne l'effettivo indossamento.
Isico, unica struttura al mondo al momento a farne uso nella clinica quotidiana, ha cominciato a introdurne l'utilizzo a fine 2010. Il sensore è stato applicato sempre più sino a diventare una routine clinica, considerato che è stato verificato che il rapporto fra medico e paziente si rinforza poiché le scelte terapeutiche si basano su dati reali e quindi i dati ottenuti dal sensore possono essere utilizzati per facilitare l’uso del corsetto.
“”I dati hanno confermato che il corsetto va portato con costanza, ossia indossare il corsetto per un numero di ore costantemente uguale, permette di raggiungere buoni risultati – spiega la dott.ssa Sabrina Donzelli, fisiatra e autore della pubblicazione – anche da parte di chi non è completamente ligio alle ore prescritte. Questo conferma quello che raccomandiamo sempre ai pazienti che intraprendono la terapia con corsetto, la pausa deve essere sempre costante, portarlo meno un giorno e poi recuperare nei giorni successivi non è l'ideale!””.
Chi oltre a non aderire al trattamento prescritto è anche poco costante ha invece un maggior rischio di peggioramento. Sono stati considerati non ligi alla prescrizione i pazienti che hanno registrato un indossamento al di sotto del 70% delle ore prescritte.
“”Lo studio dimostra che per avere il massimo dei risultati bisogna indossare il corsetto sempre lo stesso numero di ore, i recuperi non servono a nulla – conclude la dott.ssa Donzelli – mentre la costanza premia insieme alla compliance, ossia l'adesione alla prescrizione da parte del paziente””.