Per il nostro “giugno verde” condividiamo la testimonianza di Arianna, campionessa di karate in corsetto.
“Fin da bambina ho sempre amato lo sport, tanto che a 4 anni ho iniziato a praticare karate. Di certo non avrei mai immaginato che solo tre anni dopo mi sarei ritrovata ad affrontare qualcosa più grande di me: la scoliosi. Ricordo molto bene il primo giorno in cui ho messo il busto; non ero triste, ero solo molto confusa. Inizialmente indossare il corsetto a scuola e in palestra non mi pesava particolarmente ma, crescendo, ho iniziato a sentire il peso del giudizio degli altri.
Andare alle lezioni di karate con il busto diventava sempre più difficile, soprattutto perché mi sentivo limitata e incapace di dare il massimo.
Nonostante questo, la passione per il karate era più forte di qualsiasi altra cosa e, pur essendo una bambina, non mi sono lasciata abbattere dalla scoliosi.
Alle gare di agonismo sono arrivate le prime soddisfazioni: a 12 anni ho conquistato il mio primo titolo di campionessa italiana di Karate e, da quel momento, la motivazione per allenarmi è cresciuta sempre di più.
Poco dopo però, entrata nella fase dell’adolescenza, ho cominciato a sentire l’imbarazzo di dover indossare il corsetto e sono caduta in un periodo di tristezza che non riuscivo a superare: le gare andavano male e così anche il mio umore.
Ne sono uscita solo grazie alla mia famiglia e alla maestra di karate, che mi hanno sempre supportato.
Il Karate è stata la motivazione più forte che mi ha aiutato a superare queste difficoltà e che mi ha permesso (e mi permette tutt’ora) di esprimere me stessa.
Superato quel momento buio, ho ricominciato a vincere ma soprattutto a divertirmi durante allenamenti e competizioni.
I risultati, infatti, non hanno tardato ad arrivare, tanto che ho vinto altri due campionati italiani, nel 2022 e nel 2024.
Dopo sette anni di sacrifici, di momenti talvolta difficili, credo che la mia scoliosi mi abbia insegnato quanto sia indispensabile nella vita mettersi in gioco, non arrendersi di fronte alle difficoltà ed essere tenace e determinata per raggiungere piccoli e grandi traguardi.
Anche se il percorso non è per niente facile, voglio dire a tutti i ragazzi che, come me, sono “corsettati” di non rinunciare mai ai propri sogni.
Ringrazio di cuore ISICO e in particolare il dr. Zaina e la mia fisioterapista Lorenza Vallini che, in questi anni, si sono presi cura di me. Con la loro attenzione e professionalità, insieme ai miei sacrifici, oggi posso dire di essere orgogliosa della mia schiena”.