Alberto porta il corsetto da qualche mese, alla sua prima visita la prescrizione è stata di 23 ore di indossamento al giorno. Col suo consenso e con quello dei suoi genitori un piccolo sensore è stato inserito nel corsetto. Obiettivo: capire col suo medico se le ore di indossamento effettivo sono realmente 23 o meno. Alberto fa parte del gruppo di 68 pazienti coinvolti nel nostro ultimo studio, che si è aggiudicato il SOSORT Award nel corso dell'VIII Congresso Internazionale sul Trattamento Conservativo delle Deformità del Rachide che si è svolto a Barcellona dal 19 al 21 maggio, richiamando specialisti da 37 paesi dei 5 continenti.
“”L’uso di questo sensore di temperatura, il più adatto tra quelli presenti sul mercato, è stato graduale – spiega la dott.ssa Sabrina Donzelli, specialista di Isico e responsabile dello studio, “”In difesa degli adolescenti: usano realmente il corsetto per le ore prescritte, se si offre un aiuto adeguato. Risultati di una coorte prospettica nell’uso clinico quotidiano del Thermobrace”” – inizialmente abbiamo applicato il sensore al corsetto di pochi pazienti selezionati, proprio perché l’opinione fino a ieri in letteratura su uno strumento di questo tipo era controversa: il timore era che andasse a intaccare il rapporto di fiducia medico-paziente. In realtà non è stato così, ed abbiamo anzi verificato che il rapporto si rinforza se i dati ottenuti dal sensore vengono utilizzati per proporre al paziente soluzioni utili a facilitare un uso migliore del corsetto””.
Il dato più sorprendente emerso è che proprio i pazienti che hanno il maggior numero di ore di prescrizione sono i più ligi: il 45% ha rispettato le richieste, ed il 55% ha dichiarato quanto faceva realmente. Soprattutto, abbiamo verificato che, in generale, la compliance dei nostri pazienti è risultata molto più alta rispetto a quanto di solito riportato: ben il 93% delle ore rispetto a quelle prescritte, contro un range dal 65% al 78% in letteratura.
In questo senso, il dott. Stefano Negrini, direttore scientifico di Isico, che ha iniziato a Barcellona la sua presidenza di SOSORT per il 2011-12, aggiunge: “”Questo studio può spiegare perchè i risultati che otteniamo nel nostro Istituto sono decisamente migliori rispetto a gran parte di quelli di solito riportati in letteratura scientifica: riusciamo a far portare il corsetto. Probabilmente succede perchè usiamo un approccio con un team terapeutico affiatato e convinto del trattamento, secondo i criteri definiti da SOSORT nel 2008 e rispettati anche dagli altri maggiori esperti del mondo. In questo modo i ragazzi vengono aiutati ad affrontare una terapia così difficile come il corsetto ortopedico usato in una fase così delicata come l’adolescenza”.
Il Thermobrace, a partire dalla fine dell’anno scorso, è stato applicato sempre di più sino a diventare una routine clinica, mentre i primi 68 pazienti sono stati coinvolti nello studio: di questi il 93% era affetto da scoliosi idiopatica adolescenziale, il restante 7% da ipercifosi, 48 pazienti erano alla prima prescrizione di corsetto mentre 20 pazienti erano già in trattamento con corsetto.
Il sensore non è mai stato utilizzato all’insaputa dei pazienti in quanto l’obiettivo dello studio era testare il suo uso nell’attività clinica quotidiana, mentre altri studi in passato avevano verificato solo la compliance effettiva nell’indossamento rispetto alle ore prescritte. Non si è guardato al Thermobrace come a uno strumento di controllo ma di raccolta di dati reali e controllati che permettano di migliorare le terapie.
“”I ragazzi e i genitori stessi – continua la dott.ssa Donzelli – tendono spesso a sovrastimare involontariamente il tempo di indossamento: il dato riferito è quindi diverso dal reale. Il sensore va a ovviare a questi problemi, aiuta noi medici a essere più precisi nel prendere le migliori decisioni cliniche””.
Senza poi togliere che avere una compliance certa e affidabile dai propri pazienti oltre a migliorare la terapia ci potrà anche aiutare a capire, con la massima correttezza, la reale efficacia dei corsetti.
Al momento Isico è l’unica struttura nel mondo a utilizzare nell’attività clinica quotidiana il Thermobrace, e ha messo a disposizione su Scoliosismanager.it uno strumento accessibile a chiunque voglia calcolare il tempo di indossamento a partire dai dati grezzi registrati dal sensore.