Subito dopo la chiusura di Sosort il nostro dott. Fabio Zaina è volato a Boston per partecipare alla conferenza ISSLS, dove la sua relazione è stata una delle otto selezionate dal Comitato scientifico per la presentazione in assemblea generale, la quarta in ordine di importanza. Inoltre il dott. Zaina ha portato al congresso anche un poster.
Ci ha raccontato come è andata in tre veloci battute.
1) Che cosa ha significato finalmente poter rivedere di persona tanti colleghi sparsi per il mondo?
E’ stata una grande emozione perché sono passati tre anni, faticosi per tutti, e dopotutto ISSLS è come una grande famiglia dove l’obiettivo non è solo fare ricerca ma lavorare insieme e sviluppare relazioni umane che sono il presupposto per produrre lavori scientifici di qualità.
2) Quali sono state le maggior novità scientifiche di questo 48° congresso?
Fra gli studi presentati diversi si sono focalizzati sul Modic Changes, tipo 1 e 2: si è tentata una interpretazione di questo segno che pare essere correlato a dolori lombalgici e si è ragionato sulle possibili cause, che possono essere sia meccaniche sia a base autoimmune o ancora infettiva. Questo ci fa pensare che esistano forme intermedie e sfumate fra Modic 1 e 2, pur essendo due entità separate.
3) Commenti in 5 righe lo studio che più è stato interessante per la tua attività clinica e scientifica quotidiane?
Direi lo studio svedese che si è aggiudicato l’AWARD, Progression of spinal degenerative changes in a group of chronic low back pain patients and patients 11-14 years after discography evaluation Hanna Hebelka, K. Lagerstrand, V. Gunterberg, H. Brisby, perché ha messo in discussione ciò che aveva sostenuto un lavoro precedente pubblicato nel 2009, ISSLS Prize Winner: Does discography cause accelerated progression of degeneration changes in the lumbar disc: a ten-year matched cohort study: la ricerca ha preso in considerazione pazienti fra gli 11 e i 14 anni sottoposti a una procedura di discografia, giungendo alla conclusione opposta rispetto allo studio precedente. Pur non avendo nei due studi una popolazione esattamente sovrapponibile, il risultato è interessante e induce a sviluppare ulteriori studi.