La storia di Alessia: una campionessa che balla

La storia di Alessia: una campionessa che balla

Alessia ha la danza nel cuore. Per anni è stata in trattamento con corsetto ed esercizi, una curva impegnativa e un percorso in salita, durante il quale non ha mai perso di vista la sua passione. Ha ballato in corsetto e non ha mai mollato fino a conquistare, qualche giorno fa, il titolo di quinta campionessa italiana in classe A ai campionati italiani 2022, categoria danza Moderna/Contemporanea.

Ecco le parole che ha voluto condividere.
“Mi chiamo Alessia Mancini e sono una danzatrice. A 6 anni mi hanno diagnosticato una scoliosi molto importante: la mia curva era maggiore di 40°. A 11 anni sono arrivata da Isico, dove ho fatto la mia prima visita con la dott.ssa Sabrina Donzelli, che mi ha poi seguita per tutta la durata del mio percorso terapeutico. Dopo qualche mese indossavo il primo corsetto di una lunga serie. Per due anni è stato il mio compagno per 23 ore al giorno: lo indossavo per dormire, andare a scuola e fare sport. L’unica ora di libertà a mia disposizione era dedicata alla danza.
Nel corso degli anni le ore di indossamento sono diminuite fino ad arrivare a 18 negli ultimi sei mesi di terapia: avevo ormai 18 anni.
La terapia mi ha accompagnata negli anni più complicati e di cambiamento della mia vita, costringendomi a sacrificare degli aspetti dell’adolescenza che per i miei coetanei erano scontati.
Tutto ciò senza mai compromettere l’unica cosa che avevo già capito, a 11 anni, fosse essenziale per me: la danza. Anche se avrei potuto sentirmi inferiore per la mia condizione patologica ho sempre pensato, al contrario, di avere qualcosa in più e di essere in qualche modo speciale.
Ho dovuto lavorare su molte cose tecniche in modo soggettivo rispetto ai miei compagni ballerini, dato che le leve e gli equilibri risultano spostati nel mio corpo rispetto a una persona “allineata”! Ora però ringrazio la me bambina che ci ha sempre creduto, perché mi ha portato ad essere l’Alessia di oggi e mi ha spinto ad arrivare dove sono in questo momento.
Infine vorrei ringraziare ancora la mia dottoressa, Sabrina Donzelli: è stata e sarà la mia dottoressa di vita!”

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