Mal di schiena? 10 miti da sfatare

Mal di schiena? 10 miti da sfatare

E’ una delle patologie più comuni, tanto che 8 persone su 10 ne hanno sofferto almeno una volta nella vita e, forse proprio perché così diffusa, è costellata di falsi miti e credenze. Lavorare seguendo le più recenti indicazioni scientifiche è fondamentale così come sfatare  convinzioni sbagliate e dare informazioni corrette ai pazienti perché sviluppino l’approccio migliore al problema.

Ormai sappiamo che le aspettative negative del paziente rispetto al suo dolore e alla sua patologia possono influenzare l’esito benefico di trattamenti chirurgici e farmacologici. Allo stesso modo possono peggiorare l’intensità del dolore percepito dal paziente, aumentando il rischio di sviluppo di dolore cronico. 

I nostri specialisti, il dott. Federico Salvò, fisiatra e la fisioterapista Martina Poggio smontano punto per punto 10 fake news legate al mal di schiena.

  •  HO MAL DI SCHIENA: DEVO STARE CORICATO
    Assolutamente no! Secondo le ultime e forti evidenze scientifiche in caso di mal di schiena bisogna muoversi e non rimanere coricati perché così miglioriamo i tempi di recupero e favoriamo la guarigione. Il movimento permette infatti di riprendersi più velocemente e di accelerare il miglioramento. Ricordiamoci che vengono perse forza muscolare e resistenza molto più facilmente e velocemente di quanto possiamo riguadagnarle. La migliore prevenzione per il mal di schiena e ricadute? Praticare tanta attività fisica!
  • MI SONO FATTO MALE PIEGANDOMI IN AVANTI, NON FARO’ MAI PIU’ QUEL MOVIMENTO
    Meglio di no! In letteratura viene definita come “Kinesiofobia”, ossia la paura del movimento. Talvolta capita di farsi male facendo un certo movimento e, come difesa, viene naturale non sperimentarlo mai più per non riprovare nuovamente dolore. In realtà diversi studi hanno dimostrato che questa paura contribuisce a cronicizzare il dolore, rendendolo persistente. Infatti lentamente l’arco di movimento si riduce, limitando la capacità stessa di movimento del soggetto. Essere seguiti da un buon fisioterapista significa anche essere guidati nel reintrodurre i movimenti che ci fanno più paura. Supportati da uno specialista si può scoprire che in realtà non provocano dolore oppure si possono individuare strategie per  rifarli senza dolore.
    La paura del movimento (spesso ingiustificata) rientra in quelle che vengono definite “Yellow flags”, ossia “bandiere gialle”. Tra queste troviamo anche la catastrofizzazione, cioè la perdita di speranza di possibile guarigione e il pensare ossessivamente alla propria patologia. Ci sono diversi studi che correlano la catastrofizzazione ad una maggiore percezione del dolore, così come una riduzione dei livelli di attività fisica a maggiori livelli di disabilità e a un maggior costo per il sistema sanitario. 
  • SE HO MALE DURANTE UN ESERCIziO MI STO PROCURANDO DEL DOLORE
    Non necessariamente. Durante alcuni esercizi è normale sentire un fastidio ed è il fisioterapista che deve guidare il paziente a capire se è un dolore “normale”, oppure se si sta lavorando in modo scorretto.  Un po’ come quando si riprende a fare attività fisica dopo un lungo periodo di fermo. Nei giorni a seguire si è un po’ indolenziti ma non significa che si stia sviluppando qualcosa di potenzialmente pericoloso. Numerosi articoli scientifici sottolineano che sono proprio le terapie attive con esercizi che aiutano il cervello a rimodulare la sensazione del dolore, aiutando il paziente a capire che “dolore” non significa per forza “danno”. 

 

  • HO DIVERSE ERNIE CHE SONO LA CAUSA DEL MIO MAL DI SCHIENA
    Nella maggior parte dei casi non è così. Una risonanza magnetica che evidenzia la presenza di ernie nella colonna vertebrale va correlata alla clinica e ai sintomi che presenta il paziente.
    E’ poco probabile che insorga un dolore cronico legato a danni strutturali, come protrusioni o degenerazioni discali. Queste alterazioni sono come i capelli bianchi: un processo fisiologico e normale dell’invecchiamento, generalmente poco doloroso.
    Alcuni studi, eseguiti attraverso risonanze su soggetti sani e asintomatici, evidenziano alterazioni come ernie o spondilolistesi. Per questo è importante che il medico specialista spieghi il referto e visiti il paziente così da valutare se effettivamente quello che si vede nell’esame strumentale può essere una causa del sintomo. 
  • IL MIO MAL DI SCHIENA DURA DA ANNI E DEVE ESSERCI PER FORZA UNA CAUSA SCATENANTE COME UN INFORTUNIO
    Assolutamente no. A meno che un paziente non subisca un trauma significativo alla colonna vertebrale, come essere sbalzato fuori da un veicolo in movimento, la colonna umana è in grado di assorbire molta energia senza essere danneggiata. Inoltre potrebbe esserci un trauma che scatena un dolore acuto da approfondire. Nel caso di dolore che dura da anni, senza una causa reale scatenante, ci possono essere più concause da considerare e potrebbero esserci diversi fattori aggravanti su cui lavorare con la fisioterapia. 
  • ESISTE UNA PILLOLA MAGICA CHE RISOLVERA’ IL MIO DOLORE IN UNA SOLA VOLTA?
    Purtroppo no. Il mal di schiena coinvolge molteplici strutture del nostro organismo e molteplici aspetti della vita di una persona. Pertanto gli interventi dovranno essere specifici e differenziati. 
    La visita fisiatrica non si limita a ricercare esclusivamente un singolo fattore scatenante, ma si pone l’obiettivo di integrare la diagnosi organica (l’eventuale danno tissutale) con una diagnosi funzionale nel contesto della vita quotidiana del paziente. Di conseguenza il trattamento medico insieme a quello fisioterapico saranno rivolti sia alla cura dell’eventuale danno sia al recupero della funzionalità nella vita quotidiana il più ampia possibile, coinvolgendo attivamente il paziente in questo percorso. 
  • UN DOLORE CHE COINVOLGE L’ARTO INFERIORE E’ SEMPRE UNA SCIATICA
    No. La lombosciatalgia si definisce tale solo quando il dolore è direttamente causato dalla compressione di una delle radici del nervo sciatico (L3-L4-L5-S1) e di conseguenza distribuito nel relativo territorio di innervazione.
    Tuttavia non tutti i dolori irradiati all’arto inferiore rispettano questa distribuzione e soprattutto sono direttamente causati dalla compressione del nervo a livello lombare. Infatti lo stesso nervo sciatico può essere compresso da strutture più a valle verso il bacino o agli arti inferiori coinvolgendo solo alcune delle diramazioni del nervo stesso.  Oppure un dolore che origina dall’anca può irradiarsi alla coscia. In questi casi si parla di “sciatica mozza” e non ha nulla a che vedere con la vera sciatica da radicolopatia. Anche una borsite con tendinopatia laterale all’anca definita trocanterite può dare un dolore laterale a tutta la coscia.  Oppure alcune problematiche uroginecologiche possono provocare una irradiazione del dolore verso la regione inguinale / coscia.  Dunque è importante inquadrare il paziente con attenzione e non liquidare un dolore irradiato all’arto inferiore come una “sciatica”. 
  • HO MAL DI SCHIENA, IL NUOTO E’ L’UNICO SPORT CHE POSSO FARE
    Assolutamente no. Per tanto tempo e ancora oggi, il nuoto viene presentato come se fosse la “cura” per tutti i mali della schiena. Non è vero! Se da un lato è importante e fondamentale mantenersi attivi e “allenare” alcuni gruppi muscolari della schiena per prevenire la lombalgia, dall’altro una attività con carichi errati e movimenti ripetuti di flesso estensione, come ad esempio il nuoto a rana, possono peggiorare sensibilmente il dolore a livello lombare. Dunque è importante seguire il progetto riabilitativo prescritto rispettando la gradualità degli interventi. Quindi nuoto si o no? Se amate nuotare fatelo, valutando lo stile e la frequenza delle sedute in vasca. Se non vi piace la piscina, dedicatevi ad altri sport, seguendo le indicazioni del vostro medico e  fisioterapista. 
  • SONO IN SOVRAPPESO, PER QUESTO HO MAL DI SCHIENA.
    Non per forza. Essere in sovrappeso non è una causa diretta di lombalgia o lombosciatalgia. Perdere peso seguendo solamente una dieta restrittiva può non avere alcuna influenza sul vostro dolore e anzi, a volte, può far insorgere una lombalgia, prima non presente. La sola restrizione calorica porterà sì a perdere “massa grassa” ma anche “massa magra”. Certamente seguire una dieta equilibrata e mantenere un peso adeguato è importante per la salute a 360° (riduzione del rischio cardiovascolare, miglioramento del tono dell’umore etc), ma per prevenire o curare il mal di schiena sono fondamentali esercizi specifici mirati al rinforzo della muscolatura del tronco secondo le indicazioni del vostro medico e del vostro fisioterapista. 
  • MAL DI SCHIENA? NO ALLA CORSA!
    Non è vero.  Non esistono controindicazioni assolute alla corsa in caso di lombalgia, a meno che non si sia in fase acuta. Solo in quel momento sarà meglio sospendere temporaneamente per permettere alla terapia farmacologica di agire e provvedere a ristabilire prima un’ adeguata funzione della colonna vertebrale, con l’esercizio fisioterapico mirato.  In caso di mal di schiena cronico l’esecuzione di attività fisica (o una ripresa graduale se si è fermi da un po’), potrebbe dare dei benefici, anche sull’aspetto psicologico.  Evitate di correre solo se durante e soprattutto dopo l’allenamento compare un dolore persistente. In questo caso è meglio scegliere un altro tipo di attività fisica, senza escludere che più avanti nel tempo si possa tornare a correre senza problemi. 

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